Dracula di Bram Stoker
#5 - Lunedì 21 Ottobre, 2024
Le decadenti spire del terrore hanno saputo attingere da quei personaggi letterari creati da quella letteratura gotica formatasi in quello storico ottocento che ha saputo elargire cruenti esseri straziati nell’eterno conflitto tra il bene e il male, passando dal grottesco essere deforme in quel Frankenstein uscito dalle pagine di Mary Shelley, per finire nelle cruente e tormentate forme del vampiro più celebrato dalla cultura moderna che risponde al nome di Dracula. Scritto nel 1897 dall’irlandese Bram Stoker, il non-morto per eccellenza nasce in un’epoca ossessionata dai temi del vampirismo, trovandone traccia in altri due testi fondamentali del periodo, passando dal Vampyr di John Polidori, che costituisce il primo grande modello letterario del nobile misterioso assetato di sangue, per finire nel Carmilla di Joseph Sheridan con il suo prototipo del vampiro femmina. Il conte transilvano è in pratica l’ultimo degli eroi romantici: alle prese con il magico, il misterioso, in sospeso tra il Bene e il Male, la Vita e la Morte, la Morte e l’Immortalità. Con l’avvento del cinema, l’evoluzione stilistica di un genere è passata da svariate mani registiche. Il capostipite per eccellenza ricade nel film muto per eccellenza, il Nosferatu di Friedrich Willhelm Murnau (1922), per passare al successivo Dracula diretto da Tod Browning (1931), interpretato da un carismatico Bela Lugosi che ha caratterizzato la figura più celebrata del nobile Conte vampiro. Successivamente si sono susseguite decine di trasposizioni più o meno fortunate che hanno tracciato di satira umoristica l’originale natura del personaggio (vedi un impertinente Dracula cerca sangue di vergine e… morì di sete!!! di Paul Morrissey diretto nel 1974). Una crescente impennata di notorietà cinematografica risiede nel trittico registico di Terence Fisher, il cui apice celebrativo trasuda nelle vesti scaltre di un demoniaco Christopher Lee nel più rappresentativo Dracula, principe delle tenebre. Gli anni novanta sono stati segnati da un appuntamento storico, il Dracula di Bram Stocker rivisto da Francis Ford Coppola, in cui la sete di sangue diventa culto dell’immagine, sapiente e artigianale: quasi a dire che, se alla fine dell’Ottocento il vampiro era Dracula, alla fine del Novecento il vero vampiro è chi fa cinema. E chi lo guarda.
LASCIA PER PRIMO UN COMMENTO... |
---|
commento 1 |
commento 2 |
commento 3 |